Chiesa di San Gaetano Thiene

A cura della Fondazione Milano Policroma
Testo di Riccardo Tammaro

Sull'alberata via Mac Mahon, nella parte nord-ovest della città, si trova la moderna chiesa dedicata a San Gaetano Thiene. In essa si trovano numerose opere d'arte contemporanea, che vale la pena ammirare.
La posa della prima pietra risale al 18 maggio 1940, ma la costruzione rimarrà con le sole fondamenta per tanti anni a causa della guerra che bloccherà ogni possibilità di lavoro. Solo nel 1954 ripresero i lavori, che portarono alla sua erezione a parrocchia nel 1955. La notte tra il 15 e il 16 ottobre 1976 il crollo del soffitto della chiesa obbliga al suo rifacimento.
In seguito furono apportate alcune modifiche, quali quella del presbiterio nel 1981, e parecchi arricchimenti artistici, come vedremo tra poco.

Dal punto di vista artistico, la facciata esterna, in mattoni a vista interrotti da due robuste colonne squadrate, ospita tre bassorilievi marmorei, opera dello scultore Eros Pellini, che fu vincitore nel 1954 del premio di scultura religiosa a Bologna. Le tre tavole, realizzate in pietra di Aurisina, narrano la storia di Don Luigi Guanella: nella prima è raffigurato "L'incontro con la Madonna", avvenuto nel giorno della sua Prima Comunione, sull'altura di Gualdera, vicino a Varese; nella seconda è rappresentata la "Cura dei bisognosi", a memoria della sua dedizione agli ultimi; nella terza infine, "Il cuore a Roma", viene ricordata la sua abitudine ad incontrare il Papa ogni volta che si recava a Roma.
Sempre in onore del Beato Guanella, sul sagrato della chiesa si trova un monumento che lo raffigura nell'atto di accogliere i fedeli, mentre consola tre bambini spaventati per la recentissima morte della madre, episodio realmente accaduto: un bambino è in braccio e gli altri due si aggrappano alla sua veste; si tratta di un'opera in gesso dello scultore Carlo Forzani di Novara, fusa poi in bronzo dalla Fonderia Artistica Battaglia, che fu inaugurata il 10 aprile 1988, donata dagli ex allievi delle scuole guanelliane.
L'interno è maestoso (cinquanta metri per venti), diviso in tre navate, segnate da grosse colonne di cemento, alte quattordici metri. Il presbiterio, su cui una bella cupola di stile bramantesco fa spiovere la luce, è separato dai matronei mediante due balaustre. Vi troneggia una preziosa tela che raffigura il Santo titolare, San Gaetano Thiene, realizzata dall'artista Alberto Salvietti, un colorista tra i fondatori del movimento del Novecento. In questa tela, il Santo appare col Bambino in braccio, sullo sfondo d'un arazzo sostenuto da due angeli. Ai lati della tela si trovano due angeli in pietra, mentre all'inizio del presbiterio si trovano due lavori in marmo, di cui particolarmente pregevole è l'ambone (sulla sinistra), ornato da due statue di Eros Pellini che raffigurano la Fede e la Speranza (la Carità è stata rappresentata nel ciborio).
Il corpo del tempio è rivestito con mattoni rossi, mentre il soffitto, che inizialmente era a travetti, dopo il crollo della volta è stato modificato a cassettoni.
Ornano il fianco otto grandi statue in pietra di Vicenza, site al di sopra delle colonne, ed alte più di tre metri, anch'esse opera di Eros Pellini. In esse son raffigurati i Santi Ambrogio, Carlo, Vincenzo de Paoli, Camillo de Lellis, Antonio da Padova, Gerolamo Emiliani, Giovanni Bosco e Giuseppe Cottolengo.
Appoggiati alle pareti, quattro altari in marmo di Carrara e nero di Belgio; sopra di essi si trovano quattro pale, opere del varesino Cocquio e del bolognese Cesarino Vincenti.
Nel 2001, allo scopo di abbellire la chiesa, vennero aggiunte le vetrate che si possono ora ammirare. Esse sono state disegnate dal pittore Mario Colonna e messe in opera dalla Vetreria Grassi. Sulla controfacciata esse raffigurano il Beato Luigi Guanella, la Beata Suor Chiara Bosatta e Monsignor Aurelio Bacciarini; sulla navata invece dieci vetrate ricordano il Santo titolare in altrettanti episodi della sua vita. La vetrata nel presbiterio rappresenta San Gaetano glorioso, in cielo, con Maria.
Merita infine un cenno la cappella, che si apre a fianco del presbiterio, inserita nel locali dell'adiacente istituto San Gaetano, per il quadro, delle misure 140x110 centimetri, che si trova sulla parete di fondo. Esso è un dipinto cinquecentesco, opera di Ippolito Scarsella, detto lo Scarsellino, discepolo di Paolo Veronese, e le cui opere si trovano in vari ed importanti musei, da Ferrara e Roma a San Francisco e New York; la tela rappresenta Gesù che si avvia al sacrificio.

La chiesa può essere raggiunta con il tram 12 (direzione Roserio) da piazza Duomo.